ott 232025
 

3/11/2025 – 21/11/2025

 

 

 

Inaugurazione Lunedì 3 novembre  2025 ore 18.00

Testo di    Alice Rubbini

dal martedì al venerdì ore 17.00 – 19.30 (su appuntamento 3339652149, chiuso sabato e festivi)

 

Mila Dau, architetto e artista italiana che vive e lavora a New York dal 1991, presenta, nella particolare cornice dello spazio AOC F58, l’evoluzione delle tematiche principali del suo lavoro, in 22 opere in acquerello su carta.

La fertilità dei margini, una nuova serie pittorica che dal suo inizio nel 1991 sino al presente, segue un percorso ancora in trasformazione, che ha attraversato varie fasi formali e sperimentato vari materiali e superfici, per giungere alle attuali figure che vivono dentro e fuori i margini dell’opera stessa. Oggi la progressione del lavoro di Mila Dau passa attraverso l’acquerello su carta, media che la accompagna da oltre sei anni; la misura delle opere si è ridotta sviluppandosi invece su una dimensionalità di sovrapposizioni, di luci e ombre, di spazi. I margini sono limiti sottili quanto fertili, non sono gli estremi di un precipizio di cui non si distinguono le profondità, quanto invece i profili di un oltre possibile, produttivo e immaginifico.

Le sagome delle persone si intrecciano con quelle dipinte sulla superficie di carta, creando un unicum “dentro e fuori”, di disegno, materia, di spessori e gradazioni di forte impatto e suggestione. Le figure sono presenza e vuoto e allo stesso tempo, tempo! Sono dialogo, circostante e circostanza, interpreti dell’esistenza, di quel piccolo universo chiamato mondo dell’arte.

Quella di Mila Dau è un’infinita dedica ai musei, ai luoghi espositivi quali contenitori e cattedrali dell’arte, agli artisti e alle persone del settore, incontrate e da lei ammirate nella sua lunga carriera lavorativa. L’artista continua a seguire, oggi con sempre nuova linfa, i visitatori e gli operatori degli spazi espositivi, accarezzando anche le persone care e l’immagine di sé stessa, nonché i profili e le citazioni di opere stesse, ponendo nuove domande e proponendo nuove risposte.

 

Oggi è il momento in cui tutto è in campo, tutto è visibile, le prospettive, le architetture e le figure si incontrano, si raccontano e ci raccontano. Il coinvolgimento è parte integrante del progress, che in questa continua evoluzione rimane immutabilmente riconoscibile nella sua cifra.

Ogni soggetto nasce dalla riflessione sulla propria attività iniziata all’arrivo negli Stati Uniti, dove è giunta con il background degli studi attuati a Roma e a Montreal e con le esperienze espositive degli anni ’80; dal suo rapporto con il mondo artistico e l’introduzione nell’ambiente culturale newyorkese, gradualmente conquistato attraverso la conoscenza delle persone e dei contesti e degli ambienti deputati all’arte. Un lungo percorso, tanti eventi e considerazioni, tante cose da raccontare, da fissare e tradurre in “opera”, un lungo viaggio nelle prove della vita, nella ricerca, nella sperimentazione e nella passione.

 

 

 

 

 

 

ott 072025
 

dal 4/10/2025 -  al 24/10/2025

inaugurazione  4  ottobre  2025  dalle 18.00 alle 21.00

in occasione della 21 giornata del contemporaneo – amaci

 

 

dal martedì al venerdì ore 16.30 – 19.00 (su appuntamento 333 9652 149, chiuso sabato e festivi)

 

 “Ai margini, si balla e si canta, si mangia e si dorme, si vive anche, a volte, persino di più.” È da questo vivere sommerso che BANLIEUE prende corpo: un contro-racconto che esplora le periferie come luoghi, quotidiani e resistenti. Con l’obiettivo di documentare territori periferici marginali, sviluppando una narrazione intima, lontana dalle retoriche mediatiche che frequentemente riducono la complessità delle periferie a stereotipi e cronaca sensazionalistica, nel tentativo di ridefinire lo sguardo sulla periferia non come un non luogo, ma come spazio quotidiano. Il lavoro si articola in tre anni di ricerca sul campo (2021-2024). Iniziata durante la pandemia da Covid-19 nelle vie dei quartieri di estrema periferia sud-est della città di Roma, la ricerca si dirama in atti, ciascuno dedicato a una diversa periferia urbana del mediterraneo, connesse geopoliticamente tra loro.

Questi luoghi restituiscono uno sguardo condiviso, segnato da una coesione identitaria e da somiglianze strutturali.

  • BANLIEUE – ACT 1: Periferia di Roma-Sud Est (2021-2023)
  • BANLIEUE – ACT 2: Napoli, periferia di Afragola e Caivano(2023-2024)
  • BANLIEUE – ACT 3: Marsiglia Periferia Nord (2023-2024)

 

Ogni atto rappresenta un frammento autonomo ma connesso agli altri, parte di un’unica riflessione visiva sul vivere in periferia come esperienza concreta.

 

Roma 2021-2023

(Menzione d’onore –Analog landscape International Photography Award NY 2023- Per la foto Lockdown di Primavera 2020) – (Perimetro Roma Award 2023 per la Serie completa)

Il Nucleo su Roma nasce durante la pandemia da Covid-19 nei silenziosi giorni d’inverno, tra le strade della periferia sud-est della città dove sono cresciuto. In analisi vengono presi i principali quartieri tra il V e VI municipio, quindi le zone di Torre Maura, Tor Bella Monaca, Quarticciolo e Tor Pignattara si fanno oggetto cardine della ricerca. Il progetto vede un primissimo sviluppo ancora analogico, la narrazione è lenta e piuttosto sospesa oscillando tra un concettualismo astratto e un’indagine visiva che privilegia la materialità della pellicola.

 

Napoli Afragola 2023-2024

(International expositions Latino film festival 2024- Finalista Mp on stage Recontres d’Arles 2024)

Il lavoro svolto ad Afragola e Caivano, nasce dalla collaborazione con i missionari dell’Ordine del Punto Cuore, presenti nei territori più fragili del mondo con attività religiose e interventi sociali concreti. Nel settembre 2023, Afragola e Caivano finiscono al centro dell’attenzione mediatica dopo un grave fatto di cronaca, trasformandosi per settimane in un set assediato da troupe televisive. Banlieue si oppone a questa narrazione d’assalto, scegliendo invece di documentare ciò che accade quando i riflettori si spengono. Racconta del dopo scuola di Giulia, di Andrea e Simone nei giochi del cortile, del centro Alphacenter tolto alle macerie di uno spazio prima relegato all’abbandono e alla criminalità, divenuto oggi un luogo di rifugio e di possibilità.

 

Marsiglia 2023-2024

(Borsa Cultures Moves Europe 2024)  

Il lavoro svolto nella periferia di Marsiglia nasce dall’incontro con la comunità locale e dalla guida del fotografo Franco Zecchin, in un contesto urbano segnato da fragilità strutturali e sociali.

Marsiglia, denominata la periferia d’Europa, convive con una narrazione fatta di allarmi e statistiche, che la distanziano dal resto della Francia in cui non si riconosce. Il progetto a Marsiglia prende forma documentando i volti e le attività quotidiane, dei cittadini che la abitano, luoghi di aggregazione creati dal basso. Grazie a realtà come Studio Meridional, La Photo Sensible e L’Aprem, che ogni giorno costruiscono alternative possibili, trasformando spazi marginali in luoghi di relazione, cultura e resistenza. Nel terzo atto, Banlieue si concentra infine sul rapporto tra spazio ed individuo, documentando le molteplici strutture abbandonate in seguito all’elezione a capitale europea che ha coercitivamente alterato il volto della città portuale più influente d’Europa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BIOGRAFIA

Mattia Sagnimeni (Roma, 1997) è un fotografo e artista visivo nato e cresciuto nella periferia sud- est della capitale. Dopo la laurea in Grafica e Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ha proseguito gli studi con una laurea magistrale in Storia dell’Arte all’Università di Tor Vergata. Tra il 2022 e il 2024 ha vissuto a Parigi, dove ha lavorato come fotografo documentando le proteste legate alla riforma delle pensioni, collaborando con realtà espositive quali: Galerie Les Métamorphoses, Jcs Modern Art Gallery, Ferrante Ferranti Gallery studio. Attualmente vive tra Roma e Parigi, dove porta avanti la propria ricerca artistica ed espositiva.

 

Nel biennio 2022–2023 è stato attivo presso il Musée des Arts Décoratifs, all’interno del complesso del Musée du Louvre. Con la fotografia Lockdown di primavera 2020, ha ricevuto una menzione d’onore nella categoria giovani scoperta dell’anno – Paesaggio analogico agli International Photography Award 2023. Nel giugno 2023, la serie BANLIEUE è stata pubblicata dalla rivista internazionale PERIMETRO, rappresentando Roma ai PERIMETRO ROMA AWARDS 2023, e successivamente edita da Psicografici Editore (aprile 2024). A giugno 2024 è stato finalista al premio MP On Stage del festival Rencontres d’Arles. Nell’agosto dello stesso anno, con il supporto del fotografo Franco Zecchin, ha lavorato a Marsiglia per indagare le periferie del nord della città, parallelamente alla pratica artistica, è anche docente d’arte.