apr 232017
 

dal 4 al 26 maggio 2017

A cura di   Francesca Gallo

Susana Talayero. Una certa organizzazione delle cose propone il confronto fra la pratica artistica più recente dell’artista basca e la sua stagione romana, a cavallo fra anni Ottanta e Novanta, periodo in cui sviluppa una pittura di figurazione quasi illustrativa, lontana dall’espressionismo allora di moda, in cui le forme sembrano fluttuare in un spazio indefinito: un esempio è la grande tela libera Ciervo (1988). Tale fluidità spaziale è riconoscibile anche nei lavori più recenti, proposti da AOCF58 in una installazione site specific modulando la serie Cabezonas (iniziata nel 2013 e in progress). Si tratta di lavori di dimensioni variabili, in cui il supporto cartaceo è quasi invaso da una figurazione zoomorfa di difficile identificazione: forme emerse forse dal mondo sottomarino, o dall’analisi al microscopio, o ancora da personali fantasie. A dominare la ricerca artistica di Susana Talayero, negli ultimi anni, vi è infatti l’idea di flusso continuo fra esseri viventi, situazioni e medium artistici.

Il progetto ha avuto la collaborazione de Instituto Vasco Etxepare

 

25 maggio 2017, ore 17.00: Talk in galleria sulla scena artistica romana degli anni Ottanta, con l’artista, la curatrice e altri protagonisti di allora.

 

Susana Talayero (Bilbao, 1961) si laurea presso la Facoltà di Belle Arti di Bilbao. Dal 1986 al 1995 risiede a Roma, dove sviluppa la sua ricerca pittorica, per tornare in seguito a Bilbao città in cui vive e lavora. La capitale basca le ha recentemente dedicato un’importante retrospettiva, Crónica inquieta 1986-2016, al Museo di Belle Arti, consacrandola fra gli esponenti di spicco della scena artistica spagnola. Numerose le personali e collettive in Italia, Spagna, Turchia e Marocco, e altrettanto ricco l’elenco di collaborazioni con scrittori e musicisti. http://susanatalayero.berta.me/.