feb 082021
 

Inaugurazione    22 febbraio  2021 ore 17.00

dal 22 febbraio al 19 marzo 2021

Gli scatti documentano le lotte del Movimento per il Diritto all’Abitare, condotte a Roma tra il 2009 e il 2019, raccolte nell’omonimo volume edito da Red Starr Press (2019).

La vocazione sociale della fotografia è da sempre al centro della poetica di Tano D’Amico che, sin dagli anni Sessanta, documenta manifestazioni di piazza e avvenimenti storici cruciali dell’Italia del Dopoguerra (e non solo), come il Movimento del 1977 o gli scontri del G8 a Genova. Le sue immagini sono diventate icone contemporanee sulla violenza e sul potere, testimonianze visive di resistenza, fatti di cronaca e movimenti (contro)culturali.

Lo sguardo di Tano D’Amico non è diretto al fatto in sé, ma si concentra sul soggetto, sulla componente umana, facendone emergere un ritratto emozionale preciso e situato. Con un occhio vigile sui cambiamenti della società, rivolge il proprio obiettivo alle frange “invisibili”, realizzando reportages su carceri, manicomi, sulla comunità rom.

La Guerra ai poveri è il volto più attuale della violenza perpetrata dal sistema socio-economico in cui viviamo, al quale Tano D’Amico intende dare immagine al fianco dei manifestanti, degli occupanti, degli emarginati.

«[…] Mentre viene fatta, un’immagine può fondersi con la realtà e cambiarne il percorso? Anche per poco, intendo, anche solo negli attimi in cui l’immagine trova la sua forma, negli attimi in cui occhio e obiettivo sono puntati sulla realtà. Può l’immagine mischiarsi con la vita? Non dopo, ma mentre la si fa, istante per istante? Un attimo di immagine per ogni attimo di vita. Può l’immagine aggiungere qualcosa alla vita? Può aiutarla? Può opporsi alla morte? L’immagine può amare così tanto la vita da cambiarne il destino?».

(cit. Tano D’Amico in Fotografia e destino. Appunti sull’immagine, p.7).

Tano D’Amico (Lipari, 1942) è un giornalista e fotoreporter che ha collaborato con testate come Il Manifesto e La Repubblica. Tra i numerosi volumi di cui è autore: Il Piombo e le Rose. Utopia e creatività nel Movimento del 1977 (Postcart, Roma 2017) con Pablo Echaurren; Fotografia e destino. Appunti sull’immagine (Mimesis, Sesto San Giovanni 2020)

Tano a s. Arsenio – 1989 (foto di Patrizia Nicolosi)

 

 

AOCF58 – Galleria BRUNO LISI garantisce l’osservazione delle norme igienico-sanitarie, in seguito all’emergenza pandemica da Covid-19.

È obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione individuale, l’igienizzazione delle mani, il mantenimento della distanza di sicurezza.

Gli ingressi sono contingentati e la mostra è accessibile solo tramite prenotazione. Si prega di inviare una e-mail all’indirizzo aocf58@virgilio.it.


 

ott 052020
 

 

 

sabato 10 ottobre  2020 ore 17.00 apertura mostra di Christine Maigne: “Prima il punto” 

dal 10 ottobre  al 6 novembre 2020

Christine Maigne si avvicina agli spazi come ad ambienti in cui si sviluppano forme elementari la cui natura e il cui futuro ci sono sconosciuti. Le sue opere assumono la forma di famiglie di puntini, buchi irregolari, o insiemi di peli, che sembrano invadere lo spazio e si nutrono di bianco.

 

Ecco il punto nero, la prima manifestazione visiva, che si presta alla metamorfosi. Appare organizzato come uno schema di sfondo sulle pareti. Su questa base geometrica che ricorda una semplice carta da parati, i punti si moltiplicano in modo casuale in alcune zone e crescono di spessore fino ad assumere l’aspetto di forme pelose. L’opera si appoggia su una realtà, lo spazio della galleria, e fa sbocciare l’organicità sulla trama inerte.

 

Come ci si aspetterebbe da una parete di una galleria, le opere sono esposte, ma sembrano anche essere soggette alla trama di punti neri che traspaiono attraverso le cornici in una forma più vibrante. È in una sottile volumetria tra disegni, piccoli rilievi e la traslucidità del vetro che appaiono minuscole forme epidermiche.

 

Seguendo l’esempio del racconto di Charlotte Perkins Gilman, “The yellow wall-paper”, dove un mondo inquietante nasce dalle allucinazioni dell’eroina davanti alla sua carta da parati gialla, ecco che in un biancore macchiato di punti neri si accede a un mondo organico latente.

 

Lo sviluppo casuale delle macchie e la crescita di steli scuri, pur essendo il risultato di una geometria di punti, ci rimanda alla nostra animalità, alla natura, alla biologia degli esseri viventi. Come in altre opere e mostre dell’artista, “Implants” e “In vitro”, prende forma un territorio ambiguo che mette in discussione il vivente e i suoi limiti, in tensione tra realtà e finzione, tra il naturale e l’artificiale.

 

Christine Maigne vive a Parigi e lavora su concetti relativi alla crescita e allo sviluppo. Le sue opere sono sviluppate su scale diverse. È autrice di varie opere permanenti all’aperto realizzate con artigiani nell’ambito di commissioni pubbliche ad Angers, Caen e nella regione parigina. Ha appena inaugurato Rhizome, un’opera sparsa in un quartiere di Rouen, composta da oltre 50 elementi scultorei in cemento bianco in spazi verdi. Ha esposto in Francia e all’estero, in particolare a Montreal (Canada) dove ha tenuto diverse mostre personali, tra cui una grande installazione in uno spazio urbano innevato. Sta inoltre sviluppando nel suo studio un lavoro più intimo, già esposto in mostre personali (alla galleria Next Level di Parigi) e collettive.

 

Orario: dal lunedí al venerdí 16,30-19,00

Solo su appuntamento

 

In osservanza del DPCM del 9 marzo 2020, che estende all’intero territorio nazionale la sospensione delle attività dei luoghi della cultura già dichiarata per far fronte all’emergenza sanitaria in corso a causa della pandemia di COVID-19, la AOCF58 – Galleria BRUNO LISI è rimasta chiusa diversi mesi. Riapre il 10 ottobre 2020 nel rispetto delle indicazioni relative alle misure specifiche per il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 per preservare la salute dei visitatori .

Misure sanitarie precauzionali di contenimento che verranno adottate:

  • l’accesso alla Galleria è consentito solo con mascherina che copra completamente il viso e la bocca per tutta la durata della visita

 

  • sanificare le  mani

 

  • l’accesso alla Galleria sarà consentito solo a 3 persone alla volta e dopo aver lasciato nome, cognome, numero di telefono alla segreteria

 

  • all’interno della galleria  sarà necessario mantenere la distanza di sicurezza minima di 2 metri e evitare assembramenti, a meno che non si tratti di un nucleo familiare