ott 162019
 

12/ 31/OTTOBRE 2019

AMACI  Evento organizzato in occasione della Quindicesima Giornata del Contemporaneo

        

 

Valentina Colella torna a Roma con il 5° capitolo del suo progetto internazionale Dove dormono le stelle.

Where the stars sleep è un’opera in divenire sotto l’influsso del sogno e della disillusione.

Come in tutta la sua ricerca anche più intima legata al volo, alla morte e alla vanitas, Valentina Colella lotta tra gli opposti, ma si pone nel qui e ora, cercando la soluzione in questa installazione non per sé stessa, ma per offrirla agli altri che diventano il catalizzatore dell’energia che ogni scultura luminescente ha in serbo.

Le stelle dormono mentre noi siamo svegli, le stelle sono poste a terra e pronte ad essere macchina dei sogni per i fruitori dell’installazione sempre in progress.

Per ogni capitolo, la combinazione di colore e forma diviene la caratteristica strutturale che differenzia ciascuno dei luoghi prescelti. L’opera è percepita come uno spazio di luci e colori, quasi a smaterializzare in un primo momento le sculture poggiate sul pavimento, creando un coinvolgimento atemporale in tutta l’area circostante. Il pubblico diventa così parte integrante dell’opera non potendo evitare le proiezioni addosso.

Nei luoghi con cui entra in contatto l’artista seleziona, secondo metodi dettati dalla coincidenza e non, una forma essenziale che rappresenti la stella da riprodurre in multipli di 29 sculture.

I 4 capitoli finora realizzati sono:

- Capitolo I, 2016, Introdacqua, Italia,

[Installazione Museo Laboratorio Città Sant’Angelo, Italia], 145 stelle

- Capitolo II, 2017, Capo di Buona Speranza, Sudafrica,

[Installazione Everard Read Gallery Cape Town, ZA], 87 stelle

- Capitolo III, 2018, Montevideo, Uruguay,

[Installazione AIR Casa Madreselva, Montevideo, Uruguay], 145 stelle

- Capitolo IV, 2018, Milano, Italia

[Installazione AMY-D Gallery, Milano, Italia], 116 stelle

 

L’idea è nata nel 1990 quando l’artista aveva 6 anni e passeggiava sul Monte Playa (Introdacqua, AQ, dove vive, passeggia e lavora), riferimento latitudine 42.0115000885795, longitudine 13.9054298400879. Ancora oggi scavando è possibile trovare delle formazioni calcaree sferiche come racconta Valentina: «Sin da piccola ho pensato che i geoidi fossero stelle cadenti arrivate sulla terra dopo la realizzazione di un desiderio. Non ho mai cambiato idea».

 

Il progetto espositivo prevede un evento, a cura di Anna Amendolagine (già Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria), che avrà luogo il 26 ottobre 2019, a partire dalle ore 18:00.  Nel corso dell’evento, inserito nell’ambito della Rome Art Week – RAW 2019,  i visitatori saranno invitati a scegliere una stella, esprimere un desiderio e portare via la scultura con sé.

Where the stars sleep è stato possibile fino ad oggi grazie a:

Istituto Italiano di Cultura Colonia, Germania,

Istituto Italiano di Cultura Pretoria, Sudafrica. Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,

Consolato Italiano, Città del Capo, Sudafrica.

Centro Documentazione Artistica Contemporanea Luigi di Sarro, Roma.

Museo Laboratorio, Ex-Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo, Pe.

Comune di Introdacqua, Aq. Provincia dell’Aquila.

Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Museo Regionale dell’Emigrante, Introdacqua, Aq.

AIR Madreselva, Montevideo, Uruguay.

ARP Art Residency Project, Italia/Sudafrica.

Galleria Amy-d Arte Spazio, Milano.

Galleria Everard-Read ,Città del Capo, Sudafrica.

Galleria Circa Johannesburg, Sudafrica.

Associazione Futura, Introdacqua, AQ.

Associazione Ottovolante, Bologna.

Ruth Prowse School of Art, Città del Capo, Sudafrica.

Banca BPER. Raimbow Media team.

 

 

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Where the stars sleep

 

Valentina Colella comes back to Rome with the 5th chapter of her international project Dove dormono le stelle, “where the stars sleep”.

 

She pays a tribute to the capital, in collaboration with AOCF58 Galleria Bruno Lisi (a collaboration initiated in 2011) and Accademia delle Belle Arti: the students of professor Varone, chair of techniques of sculpture were also involved in the project.

 

Where the stars sleep is an ongoing project under the influence of dream and disillusion.

 

As throughout her whole, even more intimate research, associated to flight, death and vanitas, Valentina Colella fights between opposites, but she places herself in the here and now, seeking a solution by this installation. It is a solution not so much for herself, but an offer for others, who become the catalysts of the energy embedded in every luminescent sculpture.

 

The stars sleep while we are awake, the stars are placed on the ground and ready to become a dreaming machine for the audience of the ever in progress installation.

 

For every chapter the combination of colour and shape becomes the structural characteristic which distinguishes each chosen location. The work is perceived as a space of lights and colours, as if almost to dematerialise the sculptures placed on the floor, creating a timeless involvement in all the surrounding area. Visitors thus become an integral part of the exhibition as their bodies cannot avoid the projection of lights.

 

In the locations in which the artist decides to present her work, she displays, according to methods dictated sometimes by coincidence and sometimes not, an essential shape representing a star to be reproduced in multiples of 29 sculptures.

 

 

The chapers realised until now are 4:

- Chapter I, 2016, Introdacqua, Italia,

[Installation Museo Laboratorio Città Sant’Angelo, Italia], 145 stars

- Chapter II, 2017,  Cape of Good Hope, South Africa,

[Installatione Everard Read Gallery Cape Town, ZA], 87 stars

- Chapter III, 2018, Montevideo, Uruguay,

[Installation AIR Casa Madreselva, Montevideo, Uruguay], 145 stars

- Chapter IV, 2018, Milano, Italia

[Installation AMY-D Gallery, Milano, Italia], 116 stars

 

 

 

 

 

The idea was born in 1990 when the artist was six years old and was walking on Mount Playa (Introdacqua, AQ, where she lives, takes walks and works), latitude 42.0115000885795, longitude 13.9054298400879. Digging, today it is still possible to find sphere-shaped lime deposits, as Valentina states: “since I was young I always thought that geoids were shooting stars which fell on Earth after a dream came true. I never changed my mind.” 

 

Where the stars sleep has been made possible thanks to:

 

Istituto Italiano di Cultura Cologne, Germany,

Istituto Italiano di Cultura Pretoria, South Africa. Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,

Consolato Italiano, Cape Town, South Africa.

Centro Documentazione Artistica Contemporanea Luigi di Sarro, Roma.

Museo Laboratorio, Ex-Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo, Pe.

Comune di Introdacqua, Aq. Provincia dell’Aquila.

Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Museo Regionale dell’Emigrante, Introdacqua, Aq.

AIR Madreselva, Montevideo, Uruguay.

ARP Art Residency Project, Italia/South Africa.

Galleria Amy-d Arte Spazio, Milano.

Everard-Read Gallery, Cape Town, South Africa.

Circa Gallery Johannesburg, South Africa.

Associazione Futura, Introdacqua, AQ.

Associazione Ottovolante, Bologna.

Ruth Prowse School of Art, Cape Town, South Africa.

Banca BPER. Rainbow Media Team.

 

The exhibition includes an event curated by Anna Amendolagine (already Director of Istituto Italiano di Cultura in Pretoria) which will take place on october 26 2019, from 6pm. During the event, which is part of the Rome art week – RAW 2019, visitors will be invited to choose a star, make a wish and take the sculpture home with them. 

 

 

giu 252019
 

Ismael de Anda: performance e site-specific Neo-Quechquémitl

 

lunedì 1 luglio 2019 ore 17.30

a cura di     Camilla Boemio

L’artista per la prima volta espone in Italia. Per questa performance dialogherà con il pubblico per realizzare, con coloro che saranno interessati, un proprio quechquemitl che potrà essere indossato e/o collocato sul muro della galleria fino a comporre un installazione partecipativa.

Il quechquemitl è un indumento della tradizione preispanica disegnato ed indossato dalle etnie indigene in Messico. Di solito consiste in due pezzi di stoffa rettangolare, spesso intrecciati a mano, che sono cuciti insieme per formare un poncho o uno scialle, che di solito è appoggiato sulle spalle.

Per la performance il suo design sarà più minimale e avrà le spalle più accentuate, conferendogli un accento futuristico, come gli abiti di fantascienza indossati dai protaginisti di Star trek o dai Jetsons.

L’azione di De Anda sarà di trascorrere un pomeriggio, di circa tre ore,  nella galleria fornendo la carta decorativa e il tessuto al pubblico in modo tale da potere creare e decorare insieme il proprio Neo-Quechquémitl come un souvenir. Indossato durante l’evento, diventerà un accessorio colorato e visivamente fashion ed un complemento multiculturale nella città.

Neo-Quechquémitl affronta gli atteggiamenti pregiudizievoli e anti-immigrazione di Donald Trump contro i popoli del Messico, dell’America centrale e dell’America Latina.

Neo-Quechquémitl celebra lo sfarzo, lo spettacolo delle cerimonie della cultura indigena precolombiana del centro e del sudamerica. L’artista non solo ne illustra il potenziale della tradizione folcloristica, ma ne introduce la forza di contributo alla cultura influente del presente con una proiezione verso il futuro e le nuove visioni del mondo. Questa idea abbraccia la celebrazione dell’evoluzione di culture importanti del passato inglobandone il loro viaggio nel futuro. Profondamente ispirata alla ricerca dell’artista, è anche il monitoraggio verso l’esperienza delle nuove culture in costante sviluppo a Los Angeles (la città dove risiede l’artista), ma anche rivolto a quelle non ancora previste ed in via di crescita nel confine tra gli Stati Uniti e il Messico.

La performance rifletterà sui nuovi modelli di coesistenza, di pratica sociale, suggerendo dei concetti alternativi di arte, le cui visioni alternative riflettono nella città e nelle sue comunità in divenire.

 

 

Ismael de Anda (b. El Paso, Texas) vive a lavora a Los Angeles, California, USA.

De Anda è stato premiato, nel 2010, con il Japan-United States Arts Program Fellowship dell’Asian Cultural Council per osservare e confrontare/sviluppare gli Obon giapponesi con i riti messicani del Dia de los Muertos e partecipare alle attività d’arte contemporanea in tutto il Giappone.

Elenchiamo le sue mostre e I suoi progetti museali: La Estacion de Arte Contemporáneo, Chihuahua, Mexico; Outpost for Contemporary Art, Highland Park, CA; Avenue 50 Studio Annex, Highland Park, CA; Youkobo Art Space, Tokyo, Japan; Las Cienegas Projects, CulverCity, CA; The Marfa Book Company, Marfa,Texas; and has participated in various group shows held at the Orange County Center for Contemporary Art, Santa Ana, CA; Shoshona Wayne, Santa Monica, CA; Sumida Riverside Hall Gallery, Asakusa, Tokyo, Japan; Meridian Gallery, San Francisco, CA; Torrance Art Museum, Torrance, CA; Side Street Projects, Pasadena, CA; Armory Center for the Arts, Pasadena, CA; and Wintergarten, Vienna, Austria.

 

Camilla Boemio è una scrittrice d’arte, curatrice e teorica la cui pratica indaga l’estetica contemporanea; nel 2013 è stata curatrice associata di Portable Nation. Disappearance as work in Progress – Approaches to Ecological Romanticism , il padiglione delle Maldive alla 55.°Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, dal titolo Il Palazzo Enciclopedico; nel 2016 è stata curatrice di Diminished Capacity, il primo padiglione della Nigeria alla XV Mostra Internazionale di Architettura, con il titolo Reporting from the Front. Nell’Agosto del 2018; è stata invitata a prendere parte al progetto VVM alla Tate Exchange, una sezione che si occupa di arte, società e politica alla Tate Modern di Liverpool. Nel 2017, ha curato Delivering Obsolescence: Art Bank, Data Bank, Food Bank, un Progetto Speciale della 5th Odessa Biennale of Contemporary Art.

Fa parte della AICA (International Association of Arts Critics).Boemio ha scritto e curato libri; ha contribuito con saggi e recensioni a varie pubblicazioni internazionali, scrive regolarmente per le riviste specializzate, e i siti web; ha tenuto parte a simposi, dibattiti e conferenze in musei e festival internazionali.